L’invecchiamento del viso è una delle problematiche più sentite e meno tollerate dalla donna. Tuttavia sono numerose le metodiche di ringiovanimento del viso oggi disponibili ed efficaci, consistenti in trattamenti di medicina estetica ed interventi chirurgici, a volte integrati a costituire un percorso terapeutico.
Per comprendere con esattezza la reale potenzialità delle metodiche di ringiovanimento disponibili, è necessario conoscere le basi fisio-patologiche dell’invecchiamento.
Il processo di invecchiamento del viso è dovuto in parte allo scorrere del tempo (invecchiamento intrinseco o cronologico), con maggiore o minore accentuazione dell’invecchiamento in base al proprio patrimonio genetico, più o meno predisposto, e in parte è dovuto a cause ambientali (invecchiamento estrinseco), che scaturisce prevalentemente da esposizione alla radiazioni ultraviolette della luce solare (fotoinvecchiamento o fotoaging), a sostanze chimiche (smog), al fumo di sigaretta, o consegue ad errate abitudini alimentari, fra le quali una eccessiva ingestione di alcool e sale, e allo stress.
La cute che stà invecchiando presenta ispessimento dello strato corneo all’esterno ed assottigliamento nel suo strato più profondo a livello dell’ipoderma che, per la ridotta sintesi di collagene, acido ialuronico, elastina e sostanza fondamentale da parte dei fibroblasti, cellule bersaglio dell’invecchiamento, perde il suo trofismo e la funzione di sostegno della pelle.
Gradualmente la cute si presenta meno elastica, scarsamente idratata, ipotonica e segnata da rughe.
Queste rughe, dapprima piccole e sottili, poi profonde, sono il segno tangibile della diminuita elasticità ed idratazione cutanea.
Sono “rughe statiche” generate direttamente dal processo di invecchiamento e vanno distinte dalle “rughe dinamiche” o “di espressione”, le quali, causate dalle trazioni sulla cute dei muscoli mimici, possono essere presenti anche in soggetti di giovane età.
Agli effetti dell’invecchiamento della pelle, di cui le rughe, la secchezza e l’assottigliamento ne sono l’espressione clinica più evidente, si associano gli effetti dell’ invecchiamento dei muscoli mimici, i quali ipotrofici ed ipotonici, determinano soprattutto nella regione centrale del volto una riduzione dei volumi e una discesa della stessa cute (ptosi), accentuandone le rughe.
Sulla base della conoscenza delle cause che caratterizzano le varie fasi del processo di invecchiamento del volto, è possibile condividere con le pazienti un percorso di trattamento e prevenzione “personalizzato”, in grado certamente di contrastare l’invecchiamento rallentandolo, ed elidendone gli effetti più vistosi sulla pelle.
Si tratta di un percorso di trattamento integrato, che si avvale dell’ausilio di metodiche utili a prevenire l’invecchiamento, a trattare le rughe, la riduzione dei volumi e la discesa cutanea secondaria all’ipotrofia ed ipotonia dei muscoli mimici.
Le principali misure di prevenzione consistono in una dieta equilibrata, che limiti l’eccesso di carboidrati, il sale e l’alcool, congiunta ad una congrua attività fisica nell’ambito di una vita globalmente più sana.
Si raccomandano inoltre trattamenti topici idratanti e nutrienti della pelle, soprattutto nella stagione estiva, preparando la pelle alla esposizione alle radiazioni solari mediante l’assunzione per via orale di betacarotene ed antiossidanti, a partire da 2 mesi prima dell’avvio della stagione balneare.
Il trattamento, altresì, degli effetti cutanei dell’invecchiamento si gioverà soprattutto delle iniezioni di Acido Ialuronico a bassa densità e biorivitalizzanti a livello delle guance e delle regioni mentoniera e peri-orale, da somministrare alla paziente con cadenza mensile o bimestrale, allo scopo di ridonare alla pelle tono e trofismo, mentre le rughe più profonde, quali quelli naso-geniene potranno esser obliterate mediante iniezioni sottocutanee bimestrali di Acido Ialuronico ad elevata densità. Il razionale della somministrazione di Acido Ialuronico a livello di ipoderma e sottocute scaturisce dalla necessità di restituire alla pelle un elemento fondamentale del metabolismo e dei processi rigenerativi sottratto dal processo di invecchiamento, al fine di incrementare la produzione di collagene ed elastina.
Questi trattamenti doneranno un aspetto più trofico e giovanile alla parte inferiore del volto. L’effetto ringiovanimento, in questi casi, potrà essere completato dall’impiego della Tossina Botulinica, che, donando alle regioni frontale e periobitarie un aspetto più disteso e rilassato, contribuirà a migliorare globalmente l’aspetto del volto.
Infine, a mio parere, un moderno ed efficace approccio al ringiovanimento del viso non può prescindere dall’impiego trimestrale del laser CO2 ultrapulsato di ultima generazione, che, “levigando” la cute di tutto il volto, del collo e del decoltè, ridarà alla pelle quella lucentezza e quella sofficità, che sono indispensabili per conseguire un reale “ringiovanimento”.
Certamente, integrando durante i mesi invernali tutti i trattamenti di medicina estetica descritti, è possibile davvero conseguire risultati sorprendenti e duraturi, molto graditi dalle donne.
Quando poi con lo scorrere degli anni, il segno del tempo diventasse sempre più resistente ai percorsi integrati di medicina estetica, si potrà ricorrere alla chirurgia plastica, che risulterà indispensabile soprattutto nella ablazione delle pieghe cutanee cadenti a livello delle guance e delle palpebre, e nel riempimento dei volumi nelle regioni centrali del viso più soggette ad ipotrofia con depressione marcata, quali i solchi naso-genieni, le regioni zigomatiche e la regione mentoniera.
Per il trattamento della ptosi cutanea secondaria ad ipotonia muscolare, gli interventi più efficaci da intraprendere consistono nella “blefaroplastica superiore ed inferiore”, che eliminando la pence cutanea della palpebra superiore ed eliminando le borse tipiche delle palpebre inferiori, consentono di recuperare luminosità ed espressività dello sguardo.
L’intervento di lifting o sospensione del volto, altresì, consentirà di risospendere la muscolatura rilassata e cadente delle guance (SMAS), appianando al contempo le pieghe cutanee secondarie alla ptosi dei tessuti molli non più sostenuti dai muscoli.
Recentemente sono stati abbandonati interventi di lifting del volto troppo aggressivi, che in ultima analisi determinavano un eccessivo ed “innaturale stiramento” della pelle. Io preferisco ricorrere al così detto minilifting, un intervento “soft”, eseguibile in anestesia locale, ma capace di elidire le pieghe cutanee e consentire la risospensione del muscolo SMAS in modo facile e sicuro, con brevissime e nascoste cicatrici, e con un risultato “naturale”.
Ma il risultato chirurgico più naturale nel conseguimento del ringiovanimento del volto è offerto dalla associazione nel medesimo intervento del minilifting per il trattamento della ptosi delle guance con il lipofilling delle regioni centrali depresse del volto (zigomi, solchi naso-genieni, region ementoniera), ovvero trattando contemporaneamente gli effetti dell’invecchiamento del viso: la ptosi muscolo-aponeurotica delle guance e la perdita dei volumi di garsso sottocutaneo.
Infatti, la correzione delle depressioni centrali della faccia, solitamente affidata alla iniezione sottocutanea dei fillers a base di Acidi Ialuronico, puà divenire definitiva e stabile nel tempo solo mediante la tecnica del lipofilling.
Prelevare mediante aghi sottili il grasso dalle zone donatrici quali l’addome, le cosce ed i fianchi, ed inocularlo in sede sottocutanea a riempire gli zigomi, i solchi naso-genieni e la regione mentoniera, sempre in assenza di cicatrici chirurgiche, non vuol dire solo ricostituire i volumi fisiologici del viso centrale mediante un metodo “naturale” e privo di rischi, ma soprattutto significa combattere il processo di invecchiamento con l’arma specifica e potente della rigenerazione tessutale assicurata dalle cellule staminali adulte del tessuto adiposo presenti nel grasso processato e inoculato, le quali si opporranno all’invecchiamento mediante la lipostruttura del distretto facciale trattato.