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Caviglie esili e ginocchia toniche. Un cult della spiaggia

 

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La cellulite è un problema molto diffuso fra le donne caucasiche, che tende ad aggravarsi nel tempo a causa soprattutto di una familiarità positiva, mediata dall’azione degli estrogeni, la quale si esprime attraverso  problematiche del circolo linfo-venoso localizzate ad aree anatomiche superficiali e ben circoscritte degli arti inferiori.

Infatti gli accumuli di cellulite sono caratterizzati dallo sviluppo di  tralci fibrosi che imprigionano l’edema (ristagno di liquidi per cattiva circolazione linfo-venosa distrettuale), inducendo la degenerazione del tessuto adiposo.  Un migliore stile di vita fatto di cibi sani, meno calorie, niente alcool e fumo di tabacco  e più movimento, può contenere ma non evitare il problema.

Le zone corporee maggiormente interessate sono le superfici esterne delle cosce, ma non sono immuni dalla cellulite la faccia interna delle caviglie e delle ginocchia. Le caviglie e le ginocchia “grosse” possono turbare i pensieri delle donne privandole della libertà di indossare serenamente i bermuda, le cavigliere e alcune calzature ardite. L’unica soluzione efficace, dopo aver escluso in sede di diagnosi differenziale la presenza di insufficienza venosa degli arti inferiori, è la liposcultura superficiale. E’ una tecnica ormai consolidata della chirurgia plastica, la quale mediante l’impiego di cannule metalliche molto sottili collegate ad un impianto di aspirazione regolabile, consente di aspirare gli accumuli di grasso sottocutaneo patologico localizzati alla faccia interna di caviglie e ginocchia.  Attraverso incisioni piccolissime, si introduce nel sottocute delle aree interessate una cannula sottilissima, collegata ad un sistema di aspirazione,   con la quale prima interrompiamo i tralci fibrosi che imprigionano il tessuto adiposo cellulitico e poi aspiriamo il grasso stesso in eccesso viaggiando con la cannula soprattutto per strati superficiali, subito al di sotto della cute, proprio per poter “modellare” il profilo corporeo della paziente riproducendo un gesto  chirurgico che assomiglia molto al gesto dello scultore. Da qui il nome di “liposcultura superficiale” che oggi preferiamo a quello tradizionale di liposuzione o lipoaspirazione. 

In mani esperte, laddove l’indicazione alla liposcultura superficiale sia corretta, il risultato è certamente soddisfacente, restituendo alla donna al libertà di indossare serenamente quei capi di abbigliamento e quei gioielli capaci di adornare le caviglie e le ginocchia.

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