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Il lifting delle braccia

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Diritti riservati, copyright Michele Riccio

Il recupero di un profilo corporeo  armonioso può essere ottenuto a livello di  fianchi, cosce, glutei e addome, mediante la sottrazione di accumuli di grasso distrofico e/o cute eccedente.  La stessa problematica può investire anche le braccia che, a seguito di un consistente dimagramento, possono presentare un rilassamento consistente della cute che appare “cadente” (ptosi cutanea).  Questo inestetismo appare particolarmente evidente quando le braccia vengono sollevate a 90° rispetto il tronco . 

Spesso accade che ricorrendo alla combinazione virtuosa di dieta e movimento si realizzi effettivamente il sogno  di un importante dimagramento, con il recupero di una maggiore armonia del profilo corporeo, ma  al contempo si realizza un rilassamento della cute e dei tessuti molli delle braccia in prossimità dell’ascella alquanto inestetico e molto evidente nonchè imbarazzante per la donna  soprattutto nei mesi estivi quando l’abbigliamento tende a scoprire le spalle e le braccia.  Il corretto trattamento della ptosi cutanea brachiale, è sempre di tipo chirurgico e dipende dal grado di rilassamento della cute e dalla eventuale associazione di una lipodistrofia localizzata.

Possiamo distinguere 3 situazioni  a cui corrispondono diversi trattamenti:

Lipodistrofia localizzata, Ptosi cutanea modesta, Ptosi cutanea grave.

Nei rari casi di ptosi cutanea secondaria a lipodistrofia localizzata, il trattamento consiste nella  liposcultura superficiale, che, sottraendo mediante aspirazione con cannula sottile, la quota di grasso distrofico eccedente, seguita dall’impiego per 15 giorni di guaine elasticizzate, ridona il giusto profilo alle braccia. Si esegue in anestesia locale e dura circa 30 minuti.

Molto più frequente è la ptosi cutanea. Quando modesta si può cercare di ottenere il recupero del profilo senza incisioni chirurgiche tradizionali, bensì ricorrendo alla Microliposcultura laser assistita, la quale produce un duplice effetto vantaggioso: la fototermolipolisi del grasso e la retrazione della cute,  dell’area trattata, combinando così la sottrazione del grasso tipica della liposcultura con un modico lifting della cute brachiale. La fibra laser viene introdotta mediante un  micro accesso al di sotto della pelle determinando la lipolisi del grasso distrettuale, che viene poi aspirato mediante la stessa cannula. Si applica quindi una guaina elasto-compressiva per una settimana circa favorendo così l’adesione della cute retratta ai piani profondi.  L’intervento si esegue in anestesia locale e dura circa 30 minuti.

Quando altresì la ptosi cutanea è rilevante, l’unica soluzione possibile è l’intervento tradizionale di  lifting chirurgico delle braccia, o brachioplastica, che consiste nel rimuovere una losanga di cute in eccesso e risollevare il bordo cutaneo residuo distendendo la pelle a rimodellare il profilo delle braccia. Quando la ptosi non è massiva, ovvero quando la cute ha conservato una certa tonicità, è possibile rimuovere una losanga di cute all’ascella, stirando la cute brachiale verso l’ascella stessa, ove  la cicatrice rimane nascosta.  Tuttavia, nei casi di ptosi massiva della cute, siamo obbligati ad una  incisione cutanea più lunga eseguita lungo un asse maggiore che corre parallelo all’asse longitudinale del braccio, tale da consentire la rimozione di un’ampia losanga di cute. In questi casi sarà cura del chirurgo di programmarne la posizione lungo la faccia mediale del braccio allo scopo di renderla meno visibile e certamente nascosta quando il braccio è addotto al tronco.  Si esegue in anestesia generale e dura circa 1 ora.

 

Michele Riccio

 

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