Diritti riservati copyright Michele Riccio
Le richieste che più frequentemente mi pongono le pazienti sono essenzialmente tre: il ringiovanimento del viso, il rimodellamento del seno e la rimozione della cellulite dalle cosce e dai fianchi. L’impiego della chirurgia plastica e della medicina estetica da sempre mi hanno permesso di rispondere a tali esigenze con brillanti risultati, ma in questi ultimi anni lo tsunami della “rigenerazione tessutale” è giunto a cambiare questo approccio sia nella chirurgia ricostruttiva che in quella estetica. Il protagonista assoluto di questa rivoluzione culturale è il tessuto adiposo, prelevato e processato mediante la tecnica del lipofilling, capace di avviare la rigenerazione dei tessuti.
La risposta tradizionale dei chirurghi plastici all’invecchiamento del viso avviene mediante la medicina estetica (biorivitalizzazione, fillers, tossina botilinica e laserterapia), fino a giungere al lifting chirurgico del viso o alla combinazione di chirurgia e medicina estetica, mentre l’incremento volumetrico del seno ed il suo rimodellamento si ottengono agevolmente mediante il posizionamento delle protesi mammarie ed eventuale sospensione del capezzolo. Infine la risposta più razionale ed efficace alla cellulite è l’intervento di lipoaspirazione. Tutte queste metodiche si basano sul principio fondante della chirurgia plastica: il gesto diretto e definitivo del chirurgo che, fine a se stesso ed eventualmente completato dall’impiego di biomateriali sintetici, aggiunge o sottrae tessuto infine modificando il profilo corporeo della paziente.
Negli ultimi anni si è imposta una nuova filosofia, la “chirurgia rigenerativa”, termine che indica come attraverso il gesto del chirurgo non si attui una modificazione diretta e definitiva del profilo corporeo, ma bensì si innesca una serie di processi biologici a livello dei tessuti che si continuano per giorni e mesi dopo l’intervento fino ad approdare ad una vera e propria rigenerazione dei tessuti trattati.
Strumento fondamentale di questa nuova era è il “lipofilling”, metodica che consente di prelevare mediante aspirazione in sede sottocutanea dalle cosce e dall’addome quantità adeguate di grasso che, successivamente purificato delle scorie, viene inoculato nelle sedi riceventi, avviando in tali sedi di innesto i processi biologici della rigenerazione.
Così è possibile ottenere un “ringiovanimento del viso stabile e durevole” mediante l’inoculazione sotto pelle di tessuto adiposo purificato, non solo per riempire e spianare i solchi cutanei tipici delle rughe, ma soprattutto creando un sottile e diffuso film rigenerante in grado nel tempo di assicurare al viso un effetto di maggior tono e volume, una pelle pù trofica e lucente, certamente più giovane e rilassata. Probabilmente le cellule staminali del grasso innestate sottocute avviano non solo la rigenerazione del tessuto adiposo sottocutaneo ma anche della pelle.
Analogamente possiamo oggi ottenere un notevole e soddisfacente miglioramento del seno mediante l’innesto del tessuto adiposo che attecchendo fornisce lo stesso incremento volumetrico solitamente offerto dalle protesi, ma con il grande vantaggio psicologico per la donna ed il suo partner di non percepire al tatto materiali sintetici, bensì percependo un tessuto assolutamente soffice e “naturale”. Nella maggior parte dei casi il lipofilling può sostituire agevolmente le protesi mammarie, tranne nei casi in cui la paziente richieda un incremeto volumetrico estremo, laddove tuttavia è possibile ricorrere alla tecnica ibrida: impianto di protesi “piccole”, stoffate da tessuto adiposo che ne impedisce la percezione tattile donando comunque una “forma naturale” al seno come mai le protesi da solo potrebbero fare.
Anche la tecnica della lipoaspirazione è cambiata grazie all’introduzione del lipofilling. Se infatti prima si procedeva alla semplice rimozione per aspirazione del grasso nelle sedi patologiche di accumulo, oggi si propone il diverso principio della ridistribuzione del grasso. Si sottrae per aspirazione dalle zone di accumulo e dopo purificazione il grasso processato viene inoculato nelle zone carenti, ottenendo un effetto globale di reale rimodellamento estetico del profilo corporeo a livello di fianchi e cosce che appariranno più sottili e dei glutei che risulteranno più tonici e sporgenti.
E’ proprio per questo che amo il lipofilling, perchè mi consente di “scolpire” il profilo della paziente donandole forme naturali mediante gli strumenti della “rigenerazione dei tessuti”: il perfetto matrimonio fra l’arte del chirurgo e la sapienza della biologia.
Conoscevi questa metodica??
Michele Riccio